Domenica prossima si celebra il World Pasta Day manifestazione curata ogni 25 ottobre da Unione Italiana Food e Ipo-International Pasta Organisation e giunta alla 22/a edizione.
La pasta è un piatto consumato in (quasi) tutto il mondo, basti pensare che nel 2019 sono state prodotte, a livello mondiale, quasi 16 milioni di tonnellate di pasta, più del doppio rispetto ai 7 milioni di 20 anni fa.
In Italia è mangiata da tutti (98%) con 23,1 chilogrammi a testa all’anno.
Sulla scelta dei formati in Italia vince la pasta corta e rigata, mentre inglesi e americani preferiscono quella lunga. I tedeschi scelgono quella fresca e i francesi la pasta corta e liscia.
La carbonara però rimane sempre uno dei piatti più amati dagli italiani, sia nella versione tradizionale romana rigorosamente solo con uova, guanciale e pecorino, che nelle versioni “fantasiose” con pancetta, cipolla o persino panna, per l’orrore dei puristi. E addirittura adesso c’è l’abitudine per chi no può o non vuole andare al ristorante né magari è capace di cucinarla a dovere, di ordinarla nelle consegne a domicilio.
Secondo una analisi fatta sull’andamento degli ordini, nell’ultimo anno sono stati venduti ben 32mila chili di pasta, con la carbonara ampiamente in testa tra le preferenze degli italiani e Trieste, Bari e Roma si confermano essere le città con la maggiore crescita nei consumi di pasta a domicilio. Nella tipologia dei gusti a Roma spopolano, cosa che non stupisce, carbonara e amatriciana, mentre a Bologna vincono le tagliatelle al ragù, seguite dai tortellini panna e prosciutto, anche qui vittoria facile.
Per il World Pasta Day, per una settimana (18-25 ottobre), 130 ristoranti italiani e di tutto il mondo proporranno in menù un piatto di pasta mediterraneo. Ispirazione degli chef sarà il movimento #VivoMediterraneo