Il coronavirus spegne le luci del Cirque du Soleil: il tendone dei sogni fa ricorso alla bancarotta assistita piegato dal virus che lo ha costretto a uno stop repentino di tutti i suoi spettacoli in giro per il mondo.
Con la bancarotta il Cirque du Soleil punta a ristrutturare il proprio debito e tornare a incantare con i suoi spettacoli acrobatici i suoi milioni fan nel mondo. Un obiettivo che, al momento, sembra ambizioso: come tutte le società di intrattenimento che dipendendo su eventi di larga scala e affollati, il “circo dei sogni” si scontra con i lockdown e i divieti di assembramento imposti a livello globale per cercare di contenere il coronavirus.
Il circo si è affacciato alla pandemia già appesantito da un forte debito accumulato negli ultimi anni per finanziare una serie di acquisizioni decise per diversificare la sua offerta. Quando la pandemia è scoppiata il Cirque du Soleil aveva solo sulla Strip di Las Vegas, per la quale è un’istituzione da anni, sei spettacoli su 44 a livello globale.
Nato sul successo di diversi artisti di strada del Quebec, il Cirque du Soleil ha presentato la sua richiesta di bancarotta in Canada. I maggiori azionisti, in base all’accordo raggiunto, inietteranno 300 milioni di dollari di liquidità nel Cirque du Soleil ristrutturato per facilitare la sua ripartenza, aiutare i dipendenti e farsi carico di alcuni degli oneri della società, fra i quali il rimborso dei biglietti per gli spettacoli cancellati.
Per i fan del Cirque più famoso del mondo la bancarotta è un colpo difficile da digerire, soprattutto perché al momento si naviga nel buio sul quando il sipario tornerà ad alzarsi.