Nel 1862, dopo l’Unità d’Italia, nasceva la moneta unica: la Lira
Da gennaio 2002 l’Italia ha poi introdotto l’Euro per sostituire quella che era la valuta nazionale.
Un grande cambiamento che ha fatto parlare e discutere per anni e che ancora oggi è argomento di dibattito.
Prima della moneta europea, l’Italia realizzò l’unificazione monetaria come conseguenza dell’Unità d’Italia. Era il 24 agosto 1862 quando la legge Pepoli sancì la piena unificazione monetaria, la scelta di un sistema bimetallico (argento e oro) di stampo francese; definì tagli e caratteristiche delle monete e decretò il ritiro di quelle in rame e del vecchio conio.
Nei territori che formavano, nel 1861, il Regno d’Italia circolavano 236 diverse monete metalliche ed esistevano diversi sistemi monetari, ma anche al loro interno la situazione non era affatto omogenea: si utilizzavano contemporaneamente monete locali e straniere, antiche e recenti, conformi o meno al sistema legale.
Nel 1861 gli acquisti quotidiani avvenivano principalmente con le monete metalliche, nel 1866 ciò cambiò a seguito della decisione di far circolare a “corso forzoso” i biglietti della Banca Nazionale così l’utilizzo della carta passò dall’8% al 40%. La Lira è stata la valuta d’Italia per 140 anni.
Attualmente l’Euro è la moneta ufficiale di 19 dei 27 paesi membri dell’UE che insieme costituiscono l’area dell’euro, ufficialmente detta “zona euro”. È bene sapere però che tutti i paesi dell’UE, anche quelli che non hanno la moneta unica, fanno parte dell’Unione economica e monetaria (UEM).
Austria
Belgio
Cipro
Estonia
Finlandia
Francia
Germania
Grecia
Irlanda
Italia
Lettonia
Lituania
Lussemburgo
Malta
Paesi Bassi
Portogallo
Slovacchia
Slovenia
Spagna