Rimarrà nella storia (e nell’immaginario di tutti) la foto di Elena Pagliarini, l’infermiera divenuta simbolo della dedizione di tutto il personale sanitario che, nella pandemia, ha dato dimostrazione di impegno e dedizione nel proprio lavoro.
Ricorderemo anche l’anestesista cremonese Annalisa Manara, che per prima ha individuato il paziente 1 e l’infettivologa Claudia Balotta che ha coordinato l’equipe dell’ospedale Sacco di Milano riuscendo a identificare il ceppo italiano del Covid-19.
Sono le tre persone insignite dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dell’onorificenza di Cavaliere al merito.
Ed è notizia di questi giorni che è stata proposta ufficialmente la candidatura Nobel per il personale sanitario italiano, sottoscritta da Lisa Clark (attivista della Campagna Internazionale per la messa al bando delle armi nucleari e vincitrice del Premio Nobel per la Pace 2017):
La abnegazione nell’emergenza del 2020 è stata commuovente. Qualcosa di simile a un libro delle favole, da decenni non si vedeva niente del genere
Il commento del ministro della Salute Roberto Speranza in merito alle figure riconosciute universalmente come il simbolo di questa pandemia e per le quali è arriva la candidatura al Premio Nobel per la Pace:
Sono donne e uomini del nostro servizio sanitario nazionale, non mi è mai piaciuto usare la parola eroe. Sono persone che hanno fatto il loro lavoro dalla mattina alla sera senza risparmiarsi mai e continuano a farlo. Tutti, in questo anno così complicato, hanno capito quanto sia importante avere un servizio sanitario all’altezza
E’ la prima volta nella storia che tutti i sanitari di una Nazione ricevono tale candidatura.