Il prossimo fine settimana è quello in sui avverrà il passaggio (forse l’ultimo) all’ora legale. Si dorme un’ora in meno.
Nella notte tra sabato 27 marzo e domenica 28 marzo 2021, le lancette di tutti gli orologi andranno spostate in avanti, dalle 2 alle 3. Rimane questa indicazione piuttosto “datata” anche se ormai la tecnologia fa tutto in automatico. Il dubbio però è sempre lo sesso: lancette vanno spostate avanti o indietro?
Probabilmente dovremmo occuparci più del nostro fisico che impiega alcuni giorni ad adattarsi al cambio dell’ora, a causa dell’orologio biologico.
Da tempo si sta ragionando a livello europeo sull’abolizione del passaggio dall’ora solare a quella legale. Nel 2018 il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che prevede l’abolizione dell’obbligo per i vari Paesi membri di passare da un’ora all’altra due volte all’anno, ma ha anche auspicato una decisione unitaria a livello europeo.
A chiedere di rinunciare all’ora solare sono stati soprattutto Paesi nordici, secondo cui spostare le lancette un’ora avanti prima dell’estate e un’ora indietro prima dell’inverno, causerebbe alcuni problemi allo stato psico-fisico e alla salute.
Ma a cosa serve l’ora legale? Principalmente per il risparmio dei consumi di elettricità.
Si calcola che dal 2004 al 2020 il minor consumo di elettricità per l’Italia, dovuto all’ora legale, sia stato di circa 10 miliardi di kilowattora e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di 1 miliardo e 720 milioni di euro.