Un caricabatteria universale, adatto per tutti gli smartphone, tablet, fotocamere, cuffie, altoparlanti portatili, e console per videogiochi: il tipo USB-C sarà la “porta” universale europea per permettere la carica con lo stesso caricabatterie indipendentemente dalla marca del dispositivo.
In futuro, quindi, la vendita di un caricabatterie sarà separata dalla vendita del dispositivo elettronico: i consumatori potranno acquistare un nuovo dispositivo elettronico senza un nuovo caricabatterie.
Sono queste le principali novità della proposta di revisione della Direttiva sulle apparecchiature radio varata oggi dalla Commissione Ue e ora all’attenzione del Consiglio e del Parlamento Ue.
La proposta dell’obbligo di armonizzazione i caricabatterie – attesa per luglio 2020, ma rinviata a causa della pandemia – arriva dopo una serie di studi della Commissione che hanno evidenziato come “nel mercato dei caricabatterie wireless la frammentazione sia al momento limitata” ha spiegato una funzionaria Ue. Di qui la scelta di non includere i dispositivi di ricarica senza fili nella proposta di direttiva, anche se questa precisa che “i produttori rimangono liberi di includere qualsiasi soluzione di ricarica wireless nei loro prodotti insieme alla ricarica via cavo tramite la porta Usb-C”.
La Commissione stima che la riduzione della produzione e dello smaltimento di nuovi caricabatterie limiterà la quantità di rifiuti elettronici di quasi mille tonnellate all’anno. E’ previsto anche un risparmio per i consumatori di 250 milioni di euro l’anno sull’acquisto di caricabatterie non necessari.