Un sondaggio condotto in occasione del World Backup Day, la giornata di sensibilizzazione sulla conservazione dei propri dati che ricorre ogni anno il 31 marzo, ha rivelato che oltre il 65% degli utenti nel mondo ha perso dati e c’è ancora un 7% che non adotta nessun metodo di protezione delle proprie informazioni personali.
Dalla ricerca però emerge una informazione positiva: quasi tutti gli utenti (il 92,7%) eseguono ormai il backup dei propri computer, con un aumento di oltre il 24,1% rispetto allo scorso anno.
Il World Backup Day , che si celebra dal 2011, vuole rendere le persone consapevoli dell’importanza di fare un backup, sia su una memoria Usb, un hard disk oppure online o attraverso un servizio cloud, cioè la nuvola online in cui si possono raccogliere i nostri dati. Fare un backup significa creare una seconda o terza copia dei propri file (fotografie, video, email e documenti) in modo da non rischiare di perderli nel caso in cui il computer o il telefono in cui sono memorizzati si rompa, sia smarrito o rubato. Oppure che qualche hacker li rubi e chieda un riscatto per la restituzione.
L’importanza oggi è elevata come non mai, visto l’aumentare delle minacce informatiche che prendono di mira i dati degli utenti.
Il ransomware, ad esempio, è un vero e proprio sequestro dei dati, anche se virtuale: gli hacker infettano computer e smartphone, ne bloccano l’accesso o criptano i contenuti che vi sono memorizzati, lasciando i dispositivi nelle mani dei proprietari ma rendendoli di fatto inservibili.